Dopo 36 ore di lavoro per dar vita a idee imprenditoriali innovative basate sull’utilizzo degli Open Data geospaziali, è stato il progetto “S^3” realizzato da gruppo composto da Sara Mazzucato, Jacopo De Luca, Federico Bollotta, Sibilla Ferroni, Silvia Biandrate, Stefan Fishes (Germania) e Louis Morais (Portogallo), ad aggiudicarsi il primo posto del Copernicus Hackathon che si è svolto al DIH (Digital Innovation Hub) di Confartigianato Vicenza.
Si tratta di un progetto dedicato all’abitabilità delle città. Partendo dai dati di Copernicus, dei satelliti Sentinel-5P e Sentinel-2, si vanno a effettuare delle previsioni quotidiane su fattori utili a valutare i potenziali rischi e fattori di discomfort di un territorio (come ad esempio i livelli inquinanti dell’aria o la temperatura del suolo) inserendoli in un sistema di raccolta informazioni. Il sistema quindi, sfruttando algoritmi di Intelligenza Artificiale e tecnologie di Cloud Computing, metterà le informazioni a disposizione dell’utente finale, che sia l’ente istituzionale di competenza o il cittadino. Dal canto suo quest’ultimo è chiamato a dare un riscontro sui dati forniti in base alle previsioni. Nel caso di situazioni in cui gli elementi analizzati riferiscano di situazioni critiche, viene diramato un allarme che permette ai soggetti interessati di attivare le misure più adeguate. Questa soluzione può essere utile soprattutto a chi, a vario titolo, amministra il territorio, applica servizi di pubblica utilità e più in generale a tutti i cittadini. E sono stati proprio questi aspetti, l’attenzione all’utente e un utilizzo concreto dei dati, oltre al punteggio dato nel corso delle presentazioni ai vari progetti, a convincere la giuria.
Secondo classificato Copenibees, al terzo posto Flat Earthers. Menzione speciale Interplanet sui temi della cyber security invece per la squadra Sure Defence (composta Markos Karasamanis e Charalambos Papa provenienti da Grecia e Cipro) che si è aggiudicata un premio di mille euro.
Si è chiusa così l’unica tappa italiana di quest’anno del Copernicus; solo altre due organizzazioni italiane, infatti, hanno dimostrato di avere le carte in regola per aggiudicarsi il bando indetto dall’Unione Europea per il 2019-2020. Da qui l’importanza dell’evento vicentino, di respiro internazionale, che ha visto arrivare a Vicenza un centinaio tra ricercatori universitari, ingegneri, startup, suddivisi in 11 squadre multidisciplinari. Oltre ai partecipanti provenienti da tutta Italia e ai tanti vicentini, c’erano anche ragazzi statunitensi, inglesi, polacchi, ciprioti, portoghesi, greci, tedeschi, egiziani e russi.
Cambiamento Climatico e Protezione Ambientale, Trasporti e Mobilità Sostenibile e su discipline quali il Machine Learning, l’Intelligenza Artificiale (AI) e la Cyber Security, le aree tematiche dell’hackaton.
A giudicare le idee elaborate è stata una giuria composta da Valentina Sumini (Space Architect and Researcher at MIT Boston); Joseph Paradiso (MIT Media Lab Professor. Director of the Responsive Environment Group); Camilla Colombo (Space Engineering at PoliMi), Andrea Taramelli (Ispra – Delegato nazionale Copernicus User Forum); Giorgio Magistrati (ESA ESTEC Exploration Preparation, Research and Technology Team Leader); Arianna Traviglia (Direttrice del Centro di Tecnologie per i Beni Culturali dell’Istituto Italiano di Tecnologia); Francesco Causone (professore associato del Politecnico di Milano – Dipartimento di Energia); Antonio Bartoloni (Dirigente del Mise – Divisione Politiche per lo Sviluppo ecosostenibile e la Competitività); e Pietro Francesco De Lotto (direttore generale di Confartigianato Imprese Vicenza).
“La prospettiva del MISE è soprattutto l’impegno a garantire maggiori risorse per alimentare iniziative come quella che si è vista a Vicenza – ha commentato Bartoloni-, dove si è toccato con mano cosa vuol dire ragionare in termini di new space economy.”
Hanno premiato i vincitori il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Agostino Bonomo, Mattia Ierardi, Assessore del Comune di Vicenza con delega all’Innovazione tecnologica e Infrastrutture, e Michele Pelloso, dirigente della Regione Veneto.
Agli esperti il compito di valutare i progetti che, più per il valore scientifico in sé, comunque importante, sono sati giudicati per la possibilità concreta di diventare modelli di business ovvero altrettanti idee dirette alle imprese. Infatti, i vincitori, oltre a un premio di 3milia euro, avranno la possibilità di accedere al programma di coaching e tutoraggio finanziato dall’Unione Europea, il Copernicus Accelerator, che permetterà di proseguire lo sviluppo dell’idea partorita in occasione dell’hackathon vicentino.
Ciò che caratterizza questo tipo di hackathon, quindi, è che i partecipanti hanno accesso a una vasta mole di dati per elaborare un servizio che sia non solo innovativo dal punto di vista tecnologico, ma anche fattibile e solido sotto il profilo del modello di business. Da qui l’importanza dell’evento vicentino, di respiro internazionale, che ha visto arrivare a Vicenza, appunto, giovani di alcune delle più importanti università italiane e centri di ricerca: dal Politecnico di Milano, Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (IIT), Ca’ Foscari, Università di Padova e Università S. Anna di Pisa, LUISS di Roma, Università di Udine.
“Un ringraziamento sincero a tutti i giovani che hanno partecipato per l’impegno e la serietà con cui hanno affrontato l’hackathon e per le competenze che hanno dimostrato nei loro progetti e ai partner che ci hanno accompagnato in questo progetto – ha commentato De Lotto-. Sono stati giorni intensi dove abbiamo parlato di new space economy e di trasformazione digitale con l’obiettivo di capire come questi temi possano essere d’impatto sul tessuto economico anche delle PMI del nostro territorio introducendo fattori di competitività. Abbiamo voluto con questa iniziativa la nostra Associazione si arricchisse di una rete ancora maggiore di competenze come quelle espresse in questa due giorni. Siamo convinti che essere leader del cambiamento partendo dal nostro operato quotidiano, facendo proprio il percorso degli impegni dell’Agenda 2030, possa portare ad un nuovo ecosistema futuro”.
“Abbiamo visto ragazzi che in 36 ore hanno realizzato progetti di una completezza, nella forma e nella sostanza, davvero stupefacenti utilizzando il meglio della tecnologia disponibile. Il futuro, delle nostre società, della nostra economica, della gestione dell’ambiente, ha bisogno di queste menti che vedono davvero avanti e che possono davvero governare al meglio lo sviluppo. Ciò che ho visto in questi due giorni nel vostro lavoro da forza alle scelte operate all’inizio del mio mandato di presidenza sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità.”, ha aggiunto il presidente Bonomo.
Il Copernicus Hackathon ha avuto il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana, dell’ESA, di Ispra, della Regione Veneto e del Competence Center Artes 4.0 ed è tra le 30 iniziative supportate dal Ministero dell’Innovazione Tecnologia e la digitalizzazione nell’ambito del progetto Repubblica Digitale.